Venerdì 29 Giugno: Retina Display & Siri

Venerdì 29 Giugno, alle ore 20.30, al Bire, a Udine, Piazzale Osoppo – tel. 0432 510988, ci troviamo per il solito incontro di fine mese. Grazie a Bip Computer potremo avere tra noi il nuovo MacBook Pro Retina Display. Previsti 3 interventi da 15 minuti l’uno:

  • Gregh ci parlerà della sua esperienza con un Android “inaspettato”,
  • Alessandro Roccaforte ci dimostrerà Siri in italiano: parleremo con lei!
  • Alessio Florida ci presenterà il nuovo MacBook Pro Retina Display

Come condividere pubblicamente una cartella o un file con Dropbox (Mac)

come condividereNel precedente articolo abbiamo visto che attivare un account Dropbox è veramente facile basta andare a questo indirizzo, iscriversi, seguire la guida passo passo ed il gioco è fatto.

Oggi vedremo come condividere, rendere pubblica una cartella o un file specifico in tutta sicurezza, nel rispetto della propria privacy senza rischi per i restanti dati del nostro account.

1. andare nella cartella di Dropbox del proprio Mac (Finder, Preferiti, Dropbox);

2. selezionare il file o la cartella interessata;

3. bottone destro del mouse o del pad (vedi figura 1);

4. premere su “get link”;

Come condividere pubblicamente una cartella o un file con Dropbox
figura 1

5. si aprirà il browser con l’indirizzo url (http://www.dropbox.com/ecc_ecc) del documento appena condiviso.

PS: ci sono vari metodi per effettuare la medesima azione (via browser, tramite applicazione o iPhone) ma credo che questo tramite menu contestuale sia il più immediato.

Tante viti piccole piccole

In molti si sono lamentati (giustamente) della difficoltà di riparazione dei nuovi MacBook Pro presentati da Apple al WWDC dell’11 Giugno: penso che il futuro dell’elettronica sarà sempre più in questa direzione, non tanto per motivi di miniaturizzazione quanto per motivi di facilità costruttiva.

Oggi viene tutto assemblato da tanti cinesi con tanti cacciavite piccoli piccoli.
Non si può pensare che vada sempre avanti così: il massimo della tecnologia con il minimo della tecnica di assemblaggio (i robot vengono usati solo per fare “i pezzi”).
Inoltre il poter assemblare con linee più “automatiche” sarà una possibilità dei probabili futuri impianti costruttivi che gli Stati Uniti presumibilmente torneranno a insediare sul loro territorio.
Questo sia per motivi di tutela della loro economia nazionale sia per una prevedibile minore convenienza a produrre in Cina (aumento dei salari, del tasso di cambio e rischio di instabilità politica).

Temo che l’ovvia ricaduta sui prezzi non sarà istantanea e per un pò pagheremo un portatile assemblato con la colla più di quanto valga…